recensione CYRUS ONE
alcuni giorni fa ho avuto la fortuna di andare dall'amico di un amico, invitato per ascoltare il suo impianto hi fi, un impianto dal costo elevatissimo, in una stupenda casa sul canal grande a venezia, con delle finestre che si affacciano sul mercato di rialto. Evidente l'arredamento non scelto dal proprietario della casa ma dall'architetto di turno. Due coppie di diffusori, una pacchiana coppia di diffusori made in italy , legno massello a profusione ma gusto estetico molto discutibile e una “ signora cassa “ americana, molto tecnologica, sicuramente di grande livello. Il costo delle due coppie di diffusori si avvicina, superandolo, il costo di una Porsche 911. L'amplificatore, non so quanti telai tedesco, pesa oltre 100 kg tra phono, alimentatore del phono e alimentatore esterno dell'unità. I cavi dall'ampli ai diffusori , rigorosamente sospesi dal pavimento per evitare chissà quale interferenza , costano 30.000 euro e quelli di rete ( quelli del 220 per intenderci ) circa 10.000.
Il giradischi, una sorta di portaerei americana con una testina giapponese dal nome impronunciabile ma dal costo pronunciabilissimo di ben 7000 euro ( solo la testina intendo ) Un banale lettore cd da 15.000 euro. Ovviamente il proprietario ha una notevolissima collezione di LP, ben 100, come ci dice orgogliosamente. Tutti i Pink Floyd, LP veramente rarissimi, direi. Io mi porto il mio solito LP di Gregorio Paniagua, La Folia di Spagna. La testina fatta da un giapponese durante una notte di plenilunio fatta a mano, scende sul primo solco e comincia la musica. Immagine ampia, basso abbastanza profondo ( la cassa americana ha un woofer da 20 cm ) estremamente scolpito senza un minimo di sbavatura, medi cristallini e direi perfetti, ottima localizzazione alti trasparentissimi, dettagliatissimi, radiografanti. Il proprietario dell'impianto è al settimo cielo. Lui poi che ascolta dalla mattina alla sera l'assolo di Wish you where here....passiamo alle casse italiane. Immagine ancora più ampia, il basso a me non piace, ma il proprietario si scusa dicendo che non è la collocazione giusta , i medi sono molto dolci ma indubbiamente non è il mio suono. Il tutto è molto hi fi, ma da qualche parte del cervello mi rendo conto che è SOLO HI FI e non musica, solo tecnologia , solo watts, hertz, distorsione allo 0,0000 solo “quanto costa “ma non musica. La più bella delle bambole gonfiabili, forse, ma non una donna in carne ed ossa
Torno a casa e rimetto lo stesso disco sul mio impianto, molto, ma molto più umano, composto da diffusori vintage americani e amplificazione inglese. Devo riconoscere che mi sono fin troppo abituato a quel suono, lo riconosco, fa parte delle mie abitudini di ascolto. Ho quindi voluto fare una prova con un prodotto che, almeno in negozio, mi sta dando molte soddisfazioni e, soprattutto le sta dando alle molte persone che lo hanno acquistato. L'amplificatore CYRUS ONE. E me lo sono portato a casa in un fine settimana . Che sia inglese lo si capisce as soon , copia in versione moderna del Mission CYRUS ONE degli inizi anni 80, fratello di altri inglesi blasonati come il Naim Nait tanto per citare il più famoso . Ne vengono prodotte tre versioni, uno con solo ingressi analogici , ingresso phono e bluetooth, uno anche con ingressi digitali e per computer ( e bluetooth ) e un terzo gestibile coi vari Alexa ecc. Le specifiche sono le stesse. Disponibile una app per la gestione dei vari controlli. L'estetica non fa gridare al miracolo ma è molto riuscita un pannello in plexiglass nero e due manopole piuttosto “leggere “ da usare ( ed è l'unica critica che le riviste inglesi hanno potuto fare ) ma credo che questa sua semplicità sia anche una delle armi vincenti. La costruzione è sobria, convincente al peso e al tatto, i connettori posteriori di buona fattura. Sul frontale il tasto di accensione, le due manopole ( volume e selettore ingressi ) e uscita cuffia. Posteriormente i vari ingressi, come si diceva phono incluso, un pre out e uscite per due coppie di casse ma non selezionabili ( biwiring ? )
Il collegamento ai miei diffusori, un monitor JBL di quelli “veri “ eseguito con un cavo QED e cavi di segnale CHORD. Sorgente LINN LP 12 e il tempo necessario per un minimo di adattamento
Il mio ambiente è molto più piccolo di quello del mega impianto con vista sul canal Grande, ma è arredato con migliaia di dischi, libri, dvd, ecc e non solo di lampade alla moda e un paio di poltrone di design, quindi adatto ad un ascolto serio . Direi che forse la frase che più fa capire il carattere di questo oggetto che è che “FA BENE ALLA MUSICA “ L'immagine non è cinematografica in larghezza ma è eccellente in altezza e profondità, la voce, sia femminile che maschile è molto umana, naturale, famigliare, la voce di De Andrè è quella che ti aspetti di sentire, quella che magari si ha avuto la fortuna di sentire dal vivo in un concerto. Parlando di timbrica forse una bellissima punta di valvolare lo rende godibilissimo. Con dischi impegnativi, vedi il notevole Live in Prague di Hans Zimmer ( 4 LP 180 grammi ) le masse orchestrali sono grandi quanto basta per creare un palco molto realistico, anche nei momenti più complessi ( vedi colonna sonora di Interstellar ) non ci sono mai impastamenti o confusione. L'iperdettaglio forse non c'è ( non c'è ) e onestamente non se ne sente il bisogno, del resto è un ampli inglese al 100 % ma la trama è molto fluida, fitta, continua, mai brusche le variazioni di dinamica, compostezza di certo Le JBL hanno un woofer da 25 cm che è un capolavoro di elettroacustica e lavora benissimo col CYRUS ONE. Non saprei cosa potergli chiedere di più. Per mettere alle strette la capacità di pilotaggio del nostro CYRUS metto un disco che potrebbe porre fine alla vita dei woofer di tanti minidiffusori di rango per quanto riguarda estensione e irruenza alle basse frequenze . Michael Brook colonna sonora del film HEAT ( bellissimo straordinario film di Michael Mann ) Nessuno crede ai miracoli e il CYRUS non ne fa ma l'alta efficienza dei monitor JBL permette un ascolto estremamente e fisicamente coinvolgente.
E finalmente metto il mio disco preferito ( che non è Wish you where here...) Lisa Gerrard e i Dead can Dance. Inutile, quando ascolto il brano KIKO del bellissimo album Anastasis due sono le cose. O ti viene la pelle d'oca o non ti viene E il CYRUS è promosso a pieni voti .
Il prezzo ? Considerato che con 1000 euro ( 1049 di listino ) l'amico dell'amico ha acquistato , forse, le sottopunte delle casse....scegliete voi